Buongiorno amici. Oggi chiamati ad accettare la volontà di Dio, per la nostra salvezza. Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me. Se rinneghiamo l’amore del Signore, se non accettiamo questo amore, se lasciamo da parte Dio stesso, se non diamo alla fede il suo valore, allora siamo “autorizzati” a vivere come meglio ci aggrada. E tutto questo secondo i nostri disegni e con le nostre prospettive e non quelle di Dio. Una testimonianza vera e sentita non può separarsi dalla volontà divina; anche se ci costa tempo e fatica, dolore e sangue, il Signore ci ha chiesto di percorrere quella strada e non altre. Il nostro amore per le persone e per Dio passa quindi per l’abbandono totale nelle braccia del Creatore, certi che, per questa dedizione, non ci mancheranno da parte sua soccorso e aiuto. Come possiamo allora misurare e misurarci con altre categorie che non siano quelle “di lui”? Come accettare dalle mani di Dio quella libertà che potrebbe sembrare apparente? Desideriamo una verità definitiva, eterna: perché dobbiamo allora continuamente rinnovarci e offrire il meglio di noi stessi? Non ci sono altre spiegazioni se non questa: la verità, che è poi il Signore stesso, cammina insieme a noi e ci aiuta progressivamente nella sua comprensione. (Gv 15,26-16,4 a)
