Anche la comunità prega ON-LINE | Prega con noi - Cammino Sinodale

All’istante quell’uomo guarì.

Buongiorno amici e buona giornata nella gioia del Signore. Oggi chiamati perché ognuno di noi, all’ascolto del Vangelo di oggi, deve trovare il suo compito nell’ordine di Gesù: “Alzati, cammina e non peccare più”. Preghiamo per la pace nel mondo e per tutte le necessità dell’umanità. L’uomo ha per Dio un valore così grande da essersi Egli stesso fatto uomo per poter compatire con l’uomo, in modo molto reale, in carne e sangue, come ci viene dimostrato nel racconto della Passione di Gesù.
Da lì in ogni sofferenza umana è entrato uno che condivide la sofferenza e la sopportazione; da lì si diffonde in ogni sofferenza la cons-solatio, la consolazione dell’amore partecipe di Dio e così sorge la stella della speranza.
Certo, nelle nostre molteplici sofferenze e prove abbiamo sempre bisogno anche delle nostre piccole o grandi speranze – di una visita benevola , della guarigione da ferite interne ed esterne, della risoluzione positiva di una crisi, e così via.
Nelle prove minori questi tipi di speranza possono anche essere sufficienti. Ma nelle prove veramente gravi, nelle quali devo far mia la decisione definitiva di anteporre la verità al benessere, alla carriera, al possesso, la certezza della vera, grande speranza, di cui abbiamo parlato, diventa necessaria.
Anche per questo abbiamo bisogno di testimoni, di martiri, che si sono donati totalmente, per farcelo da loro dimostrare – giorno dopo giorno. Ne abbiamo bisogno per preferire, anche nelle piccole alternative della quotidianità, il bene alla comodità – sapendo che proprio così viviamo veramente la vita.
Diciamolo ancora una volta: la capacità di soffrire per amore della verità è misura di umanità. Questa capacità di soffrire, tuttavia, dipende dal genere e dalla misura della speranza che portiamo dentro di noi e sulla quale costruiamo. (Gv 5,1-16)

Contemplo:

Vieni, Signore Gesù, a cercare ogni uomo che giace nell’abbattimento dell’animo, nell’infermità delle membra, nella disperazione di un peccato nascosto. Vieni a cercare anche me.
Avvicinati a noi, o Cristo, rivolgiti a noi tutti, ad uno ad uno, perché ciascuno oda risuonare per sé la domanda: “Vuoi guarire?”.
Chiedilo anche a me. Vieni a immergerci, Signore, nel profondo abisso del tuo amore che, dal tuo cuore aperto, come fiume scaturisce e scorre, inesauribile e possente, attraversando e rinnovando tempi e spazi per poi sfociare nell’Eterno.
Nell’acqua delle lacrime possa ogni giorno cancellare le colpe commesse: siano esse ad aprirmi alla grazia del perdono, mai meritato, sempre umilmente invocato. Sciolto dal peccato che mi immobilizza in una esistenza priva di senso, possa camminare alla tua presenza e correre incontro a ogni uomo annunziando che in te tutti possono ritrovare la vita e ritrovarsi fratelli.