Buongiorno amici e buon Venerdì Santo. Oggi tutta la Chiesa celebra la Passione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo. Oggi chiamati a vivere l’esperienza del silenzio, del digiuno e della sincera preghiera. Un venerdì inedito, accompagnato da tantissime Croci della sofferenza e della morte causata da una cosa invisibile, impercettibile che ci lascia nello sgomento e nella paura. Oggi è il giorno per meditare sulla VERITÀ, il giorno per meditare sulla nostra povera esistenza umana e sulla Croce, quella Croce che ci porterà alla salvezza. Pilato si pone una domanda: cos’è davvero la verità? Egli non si rende conto che essa non è un concetto o un’idea filosofica, ma una persona. Quella persona, quel giorno, era davanti a lui; ma egli non seppe riconoscerlo. La verità, in quel venerdì che avrebbe cambiato per sempre la storia dell’umanità, era appesa a una croce con le braccia aperte: è questo il segno della massima accoglienza, senza giudizio e senza condanna. Se anche noi siamo alla ricerca della verità, non affanniamoci a cercarla nei libri o negli uomini: andiamo davanti alla croce, e contempliamo Colui che, da quel patibolo, ci indica la strada per giungere al Padre: allora scopriremo ciò che abbiamo sempre cercato senza trovarlo mai. Solo allora comprenderemo che la verità è qualcosa di cui si fa esperienza con il cuore e potremo dire:
“Stendendo le tue mani sulla croce, o Cristo, hai riempito il mondo della tenerezza del Padre. Per questo noi intoniamo a Te un canto di vittoria. Ti sei lasciato appendere alla croce per effondere su tutti la luce del perdono, e dal tuo petto squarciato fluiscono verso di noi le onde della vita. O Cristo, amore crocifisso fino alla fine del mondo nelle membra del tuo corpo, fa’ che sappiamo oggi comunicare alla tua passione e alla tua morte per gustare la tua gloria di Risorto. Amen”. (Gv 18,1-19,42 Passione del Signore)
