Buongiorno amici e buona VI domenica nella gioia del Signore Gesù Cristo. Oggi chiamati a vivere di beatitudine. “…Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio…”
Una folla variegata di persone quasi tutte con le loro povertà, le loro sofferenze e angosce, ma anche con il desiderio e la speranza che tutto possa cambiare in meglio Mani che si tendono verso di te, medico misericordioso, e tu non neghi la tua medicina, che sulle prime sembra piuttosto amara…
Inviti a trovare la beatitudine proprio nelle situazioni che ci pesano, che vorremmo eliminare…
Ci metti in guardia dal desiderare ricchezze, successo, prestigio che magari invidiamo negli altri…
Tu sai com’è il nostro cuore, come a fatica si lasci guarire in questo modo.
E allora devi essere tu a toccare noi, per portare nella nostra vita la novità dello Spirito che ci fa seguire, anche se da lontano, la via che hai percorso, primo beato, nella povertà, nell’afflizione, nella persecuzione. (Lc 6,17.20-26) Contemplo. Tu sei la mia verità: “Ti ho posto come luce sino all’estremità della terra”: Signore, tu dici queste parole e noi le accettiamo perché è la tua parola di salvezza. Signore, tu sei la mia vita, senza di te vivere non è vivere. Con te,
Signore, oltre le cose, noi vediamo la vita, anzi, la sorgente della vita. Signore, sarai la nostra vita anche nella morte; Signore con te la vita è già in noi per sempre; tu sei per noi sorgente che zampilla nella vita eterna. Signore, tu sei la mia verità, tu sei la verità dell’uomo. E tu sei il primo, Signore, nel farmi uomo e nel darmi questa verità. Se tu vieni meno, se tu ti allontani, io non sono neppure uomo, sono come un naufrago che cerca salvezza e non la trova.