Buongiorno amici e buona giornata nella gioia del Signore Gesù Cristo. Oggi chiamati ad essere Illuminati dal volto di Cristo. «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». Questa settimana si chiude con la trasfigurazione. Gli apostoli hanno già sperimentato Gesù in molti modi. Pietro lo ha riconosciuto come Cristo. La fatica è stata pensare questo Cristo non solo come un uomo mandato da Dio, ma come il Figlio di Dio venuto a compiere la rivelazione di Dio stesso e a salvare l’umanità. Sul monte Tabor i tre apostoli prediletti vedono Gesù tra Mosè ed Elia, sentono la voce di Dio che conferma che Egli è il Figlio prediletto. Un’esperienza mistica, della trascendenza che essi non si aspettavano. Una possibilità riservata a loro solo di toccare con mano la divinità di Gesù. Una chiave di interpretazione che li aiuterà a penetrare il mistero della resurrezione. Quello che non vedranno alla resurrezione lo hanno avuto in anticipo qui, nella trasfigurazione. Solo per poter accedere al mistero e renderlo un annuncio. Medita: L’autore della lettera agli Ebrei annuncia un principio fondamentale: la fede ci fa passare dalle cose visibili alle cose invisibili e ci mette nel possesso anticipato di esse, benchè imperfetto. Attraverso gli avvenimenti che stimolano la nostra responsabilità, la fede scopre la voce di Dio che chiama; solo essa fa vedere il creato e la storia come svolgimento costante di una rivelazione della parola e del disegno di Dio. Esempi di questa fede prima ancora di Abramo, sono Abele, Enoch e Noè, veri amici di Dio. Costoro erano convinti che Dio era presente nella storia e che il suo volere può essere scoperto negli avvenimenti. Gli increduli, invece, non sanno ascoltare la voce del Signore e si allontanano da lui. (Mc 9,2-13)
