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Dio è luce.

Buongiorno amici e buona II domenica di Natale. Oggi chiamati ad essere luce. Dio è un mistero, “nessuno lo ha mai visto”. Eppure è parola, luce, carne. Una forza creatrice senza la quale “nulla è stato fatto di tutto ciò che esiste” che vuole incontrare gli uomini, rivelarsi a ciascuno di noi, intessere una relazione, una storia condivisa. Alla luce del prologo di Giovanni, il Dio biblico ci appare come sempre proteso a donare se stesso per incontrarci. La luce splende persino nelle tenebre. Si offre a tutti. Accetta che ci siano uomini che la rifiutano, liberi di allontanarsi. Del resto un’autentica relazione amorosa o muove da entrambe le parti o non mette radici e non cresce. Per incontrare l’oggetto del suo amore, noi persone umane, il Verbo si fa carne e viene ad abitare in mezzo a noi. Anche oggi, ogni giorno, nel cuore e nel corpo di tutti coloro che lo accolgono. Chi lo accoglie riceve un grande potere: diventa figlio di Dio, vive, cioè, secondo una prospettiva infinita. Nella quale lo spazio-tempo di questo mondo non è che una fase della relazione con la Parola che è Luce. Una storia condivisa fra Dio e l’uomo dove il male, la morte e il dolore pur restando un mistero incomprensibile come le tenebre sono anch’essi illuminati e destinati ad essere superati. (Lc 2,16-21)