Buongiorno amici. Oggi chiamati a fare la vontà di Dio. Da buon Israelita Giuseppe conosceva le Scritture che si leggono ogni sabato nella sinagoga, aspettava anch’egli il Messia promesso alla discendenza di Davide, conosceva anche la profezia di Isaia sulla sua nascita; ma non poteva immaginare che questo mistero riguardasse la sua futura sposa! Quando è stato informato è rimasto senza parole: il loro sogno di vita svaniva, non restava che lasciare spazio
all’opera di Dio: chi era lui, povero falegname, anche se con antenati illustri, per opporsi a un progetto così grande? Era ancora in tempo per ritirarsi, l’indomani avrebbe provveduto. Ma la notte ha portato consiglio: grazie all’angelo ha scoperto il suo grande ruolo, quello di dare a Gesù il nome della casa di Davide. Così nel silenzio può assoluto si realizza il progetto di Dio nella storia dell’umanità. Giuseppe si fida dell’angelo, ma soprattutto di Dio. Egli per seguire la Legge del Signore avrebbe dovuto denunciare il fatto e cacciare con vergogna Maria (e a quei tempi l’avrebbero lapidata) invece salva la sua promessa sposa. Che grande uomo, accetta la paternità anche se non sua. Chissà al suo posto cosa avremmo fatto! E allora Giuseppe senza esitare escama eccomi, Signore! Giuseppe è giusto perché non giudica secondo le apparenze ed è un grande sognatore (spesso, nella sua storia, i sogni svolgono un ruolo determinante). Chiediamogli, a pochi giorni dal Natale, di avere ancora il coraggio del sogno, di osare, di non lasciarci schiacciare dal pessimismo dilagante. (Mt 1,18-24) Buona giornata dm
