Santo Natale 2020
Cari amici, anche quest’anno è giunto il Natale. E’ la festa di Gesù, la festa più bella, la festa delle feste dove ogni uomo desidera viverla bene. Dopo aver vissuto mesi di tristezza e angoscia, a causa della pandemia non ancora terminata, come ci siamo preparati ad accogliere il Signore che viene in mezzo a noi? Se leggiamo bene il Vangelo, scopriamo che la gioia, la luce della nascita di Dio è striata dal dolore: sul Natale già si proietta l’ombra della Croce che rende questa festa vicina a quanti soffrono. Questo bambino nasce nella povera Betlemme, non a Gerusalemme, sede del potere; non in una reggia, ma in una grotta; non in un comodo letto, ma nella mangiatoia, rifiutato persino dai suoi familiari: per loro non c’era posto, dice il Vangelo e anche il prologo di Giovanni ci dice: venne tra i suoi ma i suoi non l’hanno accolto. È il dramma dell’ostilità che porterà questo bambino a morire in croce. Questa povertà forse un po’ ci disturba: il Natale dei dolori ci dovrebbe aiutare a vivere questa festività in modo meno superficiale e consumista, usciamo dalle nostre case in festa per cercare il piccolo Gesù oggi disperso nelle strade, nascosto nel cuore di anziani soli, degli uomini umiliati dalla povertà, rinchiusi nei campi-profughi disumani, schiacciati dalla sofferenza e della malattia o dalla violenza. Almeno in questo Natale dovremmo capire il desiderio di Dio che ogni uomo che nasce e che vive in questa terra, dovrebbe avere un posto accogliente in cui essere deposto e delle fasce che lo avvolgano vincendo il freddo dell’indifferenza e del dolore. Quando capiremo che l’ultimo dei fratelli, il piccolo, il nudo, l’affamato, il carcerato, il perseguitato, l’immigrato, il malato – lo dice Gesù in Matteo 25 – è lui stesso, noi saremo salvi, diventeremo umani e vivremo la gioia del vero Natale. Auguri di buon Natale!