Buongiorno amici e buon Venerdì dell’ottava di Pasqua. Oggi chiamati a riascoltare la voce del Risorto, la stessa, che cambierà ogni cosa. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Quanto può essere diversa la nostra vita, anche il nostro lavorare per te se tu non sei con noi! Pare scontato ma non lo è. Quanto spesso lavoriamo, fatichiamo, parliamo, ci agitiamo per te, per portare a te, per farti amare, ma senza di te. Quante volte l’accento, l’attenzione è su di noi, su quanto sappiamo far bene per costruire il Regno e quante volte le nostre parole, i nostri gesti, svaniscono in un soffio di vento, dispersi come polvere, perché non siamo con te, non sei dentro al nostro cuore, non vogliamo veramente lasciarti spazio perché tu cresca e noi diminuiamo. Ma ecco che improvvisamente ascoltiamo di nuovo la tua voce e la situazione è capovolta: la rete trabocca e noi siamo felici che tu sia di nuovo con noi. Resta con noi Signore, senza di te non possiamo far nulla. (Gv 21,1-14)
