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Ecco, sto alla porta e busso…

Buongiorno amici. Oggi chiamati ad aprire il cuore al Signore. Quando hai raccontato la parabola dell’amico insistente forse pensavi alle volte che hai dovuto bussare alla nostra vita. Tu stesso, Signore, hai detto: “Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me.” Non ti sei mai perso di coraggio, nonostante le nostre resistenze, hai aspettato pazientemente, perché tu non vuoi entrare contro la nostra volontà. Il pittore Holman Hunt dipinse la scena e gli fecero notare che alla porta mancava la maniglia: egli rispose che la porta rappresenta il cuore dell’uomo e il cuore si può aprire solo dall’interno. Sta a noi essere ospitali con te, sicuri che la tua amicizia ci suggerirà come e cosa chiedere al Padre, mettendo sempre al primo posto il dono dello Spirito Santo. (Lc 11, 5-13) Allora chiediamoci: come siamo messi con la coscienza? La coscienza è in pace: siamo cristiani, siamo battezzati, andiamo in chiesa qualche volta, ci siamo costruiti da noi stessi un vangelo che avvalla e benedice le nostre scelte, seguiamo la morale comune per non urtarci con la mentalità generale. Talvolta si fanno anche dei gesti straordinari aiutando coloro che si danno da fare per i poveri, firmando dichiarazioni di bene comune purchè non disturbino il ritmo del vivere solito e non sconvolgano i piani della propria economia e del proprio benessere. E’ una specie di indifferenza religiosa camuffata colorata di parole e di figure prese in affitto dal vangelo per sentirsi a posto con la coscienza.