Buongiorno amici. Oggi memoria dei Santi Andrea Dung-Lac, sacerdote e compagni, martiri. Oggi chiamati a rivalutare la nostra vita. “Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta”. Se solo ascoltassimo quanto ci dice il Signore! Tutte le cose sono destinate a scomparire, anche il magnifico tempio che ha ridato lustro e gloria alla decadente Gerusalemme. Erode il grande, con grande intuito politico, aveva dato il via ai lavori di ampliamento nel 19 a.C. e sarà finito solo nel 62 d.C.: ottant’anni per costruire uno spazio capace di accogliere quasi centocinquantamila persone. E ne durerà solo dieci prima di essere raso al suolo da Tito e dall’esercito romano giunto nella capitale per sedare la rivolta. Quante opere d’arte, frutto dell’ingegno umano vengono distrutte dall’idiozia umana e dalla violenza! Quante volte nella storia la cultura e la bellezza sono spazzate via dalla bramosia di potere degli uomini! Ma, ci ammonisce il Signore, gli sconvolgimenti non sono il segno della fine dei tempi. Nessuno sa quando sarà tale fine, nemmeno il Figlio dell’uomo; ciò che possiamo fare è non scoraggiarci e continuare a costruire il Regno di Dio là dove viviamo, con fede e semplicità. Davanti agli eventi drammatici degli uomini siamo invitati a proclamare la salvezza che proviene da Dio e a vivere da salvati. Medita:
Con le sue parole Gesù ha reso palese ai suoi ascoltatori e confermato a me quanto avevo già intuito dai suoi discorsi precedenti: pochi decenni, poi di me non resteranno che rovine. Anche se sarà un tremendo disastro, personalmente non ne sono molto dispiaciuto, ripensando alla mia storia. Chi ha voluto la mia costruzione? Erode, e certo non per motivi religiosi, ma per dare splendore al suo regno. Chi mi ricopre di fregi votivi? Ipocriti che ostentano pietà ma celebrano solo se stessi. Cosa sono diventato? Spelonca di ladri, luogo di mercato. E allora ben venga la mia rovina: lascio il posto al vero tempio! Anch’egli sarà distrutto, sulla croce, ma dopo tre giorni…
Io, cosa bella e mortale, passo e non duro. Egli, risorto, vive per sempre: perché, credendo in lui, abbiate la vita eterna. (Lc 21, 5-11)
