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Essere disposti a cambiare.

Buongiorno amici e buona XXVI Domenica del T. O. Oggi memoria di San Vincenzo de’ Paoli, sacerdote. Oggi chiamati a vivere una nuova esperienza di conversione. E Gesù disse loro: “In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto…”
Non è difficile rispondere alla domanda che Gesù pone ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: certamente ha compiuto la volontà del padre chi, alla fine, al di là di quel che ha detto a parole, è andato a lavorare nella vigna; tutti probabilmente avremmo risposto così. Eppure non è così scontato accogliere l’invito alla conversione che queste parole contengono: anche noi ogni giorno siamo chiamati a rispondere al Padre che ci manda a lavorare nella sua vigna e questo invito non ci chiede un’adesione “a parole”, ma un si concreto e senza condizioni, nella disponibilità di chi è pronto a cambiare vita e mentalità. Gesù ci dice infatti che non è sufficiente aver visto: i pubblicani e le prostitute ci passano avanti nel regno di Dio non perché il loro agire sia stato retto, giusto o coerente, ma perché, quando hanno visto, hanno creduto, cioè sono stati disposti a cambiare. (Mt 21, 28-32)