Buongiorno amici. Oggi memoria di San Silvestro, papa. Oggi chiamati a riconoscerci figli dell’unico Padre, ringraziandolo per tutti i benefici che ci ha concesso in quest’anno. Un Padre che non abbandona nessuno dei suoi figli, continuerà a sostenerci e ad amarci anche se noi non comprendiamo i suoi progetti nella nostra esistenza umana. Ringraziamolo comunque per il suo infinito amore per aver elargito su tutta l’umanità la sua misericordia. Con questo inno si apre il Vangelo di Giovanni. Un inno che ci rapisce per condurci alla contemplazione del mistero di Dio fatto uomo, del Verbo eterno del Padre che si incarna assumendo la nostra natura umana. Il Cristo viene descritto come la luce che rischiara le tenebre del mondo, e non c’è paragone più adatto per descrivere il mistero di Gesù; la luce, infatti, permette di vedere. Accoglierla o non accoglierla, lasciare entrare il Cristo nella nostra vita o lasciarlo fuori significa scoprire o meno la nostra natura di figli; infatti, attraverso il Figlio siamo diventati anche noi Figli del Padre. Solo attraverso Cristo, la nostra natura umana può essere elevata, perché la nostra debolezza è stata assunta dal Verbo e noi, uniti in comunione con lui, condivideremo un giorno la sua stessa vita immortale. (Gv 1,1-18)
