Buongiorno amici. Oggi chiamati ad essere presenti, risorti, con una testimonianza viva, nella nostra morta società. Gesù, come è avvenuto nel momento del suo concepimento, ci chiede di rompere gli schemi della logica, di abbandonare la falsa base sicura della ragione, ci chiede qualcosa che sembra essere impossibile, ci chiede di “nascere dall’alto”. Ad interrogare il Signore questa volta è un uomo, uno dei capi dei Farisei, un erudito che conosce bene la scrittura, ma lo smarrimento sembra quello di Maria, “come può accadere questo?”. Come si può nascere dall’alto? Con un atto di fede, abbandonandosi alla Parola del Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo e che sarà crocefisso “innalzato”, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. È necessario mettersi in ascolto dello Spirito, dell’Invisibile, abbandonarsi a questa potenza divina che, come il vento, ha in sé una direzione, una forza potente, della quale si vedono i frutti ma che nessuno vede e che nessuno può prevedere né governare. Gesù ci chiede di abbandonarci a Lui, di essere sensibili al suo vento, di essere uomini e donne di fede, con le vele spiegate, pronte ad accogliere la sua direzione, piuttosto che credenti con una spiritualità fai da te, che erige mura, insensibile alla lettura della volontà del Signore nella propria vita. Gesù ci chiede di “credere alle cose del cielo”, anche questo un atto che rompe gli schemi; Gesù ci chiede di ascoltare e prestare attenzione alla logica dell’Amore, quella stessa logica che ci permette di essere testimoni credibili del suo Amore e che ci permette di credere attraverso la testimonianza. (Gv 3, 7-15)
