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Facciamo festa lo sposo è con noi.

Buongiorno amici. Oggi chiamati alla vera gioia. Con Gesù tutto diventa un’armonia contagiosa che non può lasciarci nella tristezza. Nell’odierno vangelo
Gesù è accusato di essere poco devoto. Fa sorridere, ma è proprio così. Gesù non si presenta affatto come un mistico infervorato, non pratica lunghi digiuni e non ostenta le sue preghiere, non si mostra nelle piazze vestito in lunghe vesti, come solevano fare i rabbini del tempo. Il confronto con Giovanni Battista è impietoso: rispetto all’ascetico e consumato profeta del deserto, Gesù appare come un beone e un mangione. E invita i suoi discepoli ad ammirare i gigli del campo, a imitare i bambini, a gioire come la massaia che ritrova la moneta perduta, non a fare digiuno come invece fanno i discepoli del Battista. La ragione è semplice: come si può stare a dieta il giorno delle nozze del nostro migliore amico? Lo sposo è con noi, amici, non assumiamo aria melanconica, non giochiamo a fare gli asceti e i mistici. Lo sposo è con noi, togliamoci gli abiti stracciati e consunti di chi pensa di far piacere a Dio fuggendo le legittime gioie che egli ci regala! Ci sono dei momenti, nella vita, in cui saremo chiamati a digiunare e a fare penitenza, quando avremo necessità di orientare emozioni ed istinti per ritrovare la traccia che conduce verso Dio. Ma oggi no, facciamo festa ed estimo di gioia, lo sposo è con noi. (Mt 9,14-17)