Buongiorno amici. Oggi la Chiesa celebra la memoria di San Barnaba, apostolo. Oggi chiamati a vivere una nuova evangelizzazione. Nel vangelo di oggi il Maestro dà indicazioni ai suoi amici, agli apostoli, cioè a coloro che sono inviati a portare il lieto annuncio. Conosciamo il contenuto: devono annunciare che “il regno dei cieli è vicino”. Sappiamo anche che gli apostoli potranno dare segno visibile dell’incarico ricevuto compiendo gesti al di fuori dell’ordinarietà. Sono azioni che competono solo a Dio o che si realizzano per la volontà divina di operare per mezzo degli uomini. Cosa dire (il vangelo) e cosa fare (i segni stra-ordinari) sono, tuttavia, introdotti da una precisazione che Matteo desidera porre in primissimo piano. La vita del Nazareno e dunque quella dei Dodici e degli apostoli è caratterizzata dal cammino, dal rifiuto della stabilità, dalla necessità di incontrare gli altri là dove essi vivono. “Strada facendo” è una espressione che troviamo in tutti i vangeli. Sulla strada avvengono scene note e decisive: molte parabole parlano del viaggio e del cammino; il Salvatore incontra per strada moltissime persone e, anche da risorto, continuerà a camminare a fianco degli uomini. I discepoli di Emmaus incontreranno il Signore durante il cammino. Barnaba avrà vissuto la sua vocazione come Filippo quando cerca ed affianca l’eunuco. Lo stesso faranno altri catechisti, come il più noto di tutti, Paolo. Tutti loro, sull’esempio di Gesù, vero Dio che si è fatto uomo, accettando di camminare tra noi, lui vero Dio eppure “senza tetto”, hanno vissuto con forza lo stile del cristiano come uomo “sulla Via”. In At 9, 1 leggiamo che i primi cristiani erano denominati “quelli della Via”. Non a caso: Gesù stesso, parlando di sé, diceva: “Io sono la Via”. Andare per strada. Dobbiamo ripartire dai crocicchi delle strade, dobbiamo uscire dalle nostre Chiese e sacrestie, dobbiamo essere dinamici e non statici. È tempo di vivere con gioia l’annuncio in modo nuovo e pieno di entusiasmo. Coraggio, sicuramente ne saremo capaci. (Mt 10, 7-13)
