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“Guai a noi presso i quali sono passati i vizi dei farisei”.

Buongiorno amici. Oggi chiamati a vivere la responsabilità di non allontanare con i nostri gesti e parole, nessun uomo dall’amore di Dio.
“Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare
voi l’avete impedito”.
Non conosce decisamente l’arte della diplomazia, il Signore. Ne ha per tutti, per ogni categoria, per ogni modo di intendere la fede. Ma non lo fa con rabbia o astio, non gioca a fare il distruttore: ha talmente a cuore la verità che desidera togliere ogni ruga dal volto del Padre e mette a fuoco gli atteggiamenti che allontanano da Dio e che tradiscono la vera fede. Così rimprovera coloro che celebrano i profeti del passato costruendo loro dei monumenti e non sanno riconoscere i profeti del presente, anzi li perseguitano (tristissimo richiamo alla nostra Chiesa!). E accusa i devoti di complicare talmente la fede da allontanarne i semplici. Gesù stigmatizza gli atteggiamenti religiosi fuorvianti che, in nome della fede, finiscono con l’allontanare le persone da Dio invece di avvicinarle. Discorso valido per i suoi contemporanei ma rivolto ancora oggi a noi, suoi discepoli. Se le nostre regole, le nostre interpretazioni, le nostre priorità allontano i semplici, scoraggiano i peccatori, mortificano l’uomo, stiamo tradendo il progetto del Maestro. Vigiliamo su noi stessi, convertiamo il nostro cuore per non allontanare nessuno dall’abbraccio col Padre! (Lc 11,47-54)