Buongiorno amici e buona I domenica di Quaresima. Oggi chiamati a vivere l’esperienza del deserto, nel silenzio per incontrare il Signore della vita. Gesù è il nuovo Adamo che rinnova con l’umanità il viaggio della lontananza da Dio. Il Figlio viene catapultato nel deserto, cuore della prova. Nel deserto si entra in ascolto del silenzio, che alla gente chiassosa mette paura perché fa più rumore di un martello pneumatico. Il silenzio del deserto aiuta a vincere l’effimero e permette di tuffarsi nell’eterno presente di Dio. Nel deserto Dio Creatore rinnova il cuore dell’uomo; le tribù di Israele, uscite dall’Egitto, diventano popolo; il profeta Elia, deluso e fallito, ritrova slancio per la missione. Nel silenzio Dio comincia a parlare, aggiusta la rotta e mantiene desta la fede. Raramente Dio parla nel frastuono. La creazione nasce dal silenzio, ed ogni nuova creazione comincia dal silenzioso incontro con Dio. Il rumore dà un benessere epidermico, ma miete vittime. Come Maria, il povero in silenzio davanti al proprio Signore fa la storia. Porta a Dio il mistero del proprio io, e quello non meno decisivo dell’umanità tutta. Il silenzio è lo spazio dentro al quale maturano le decisioni. Da ogni deserto si esce trasformati. Scrive Marco: “Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il Vangelo di Dio.” (Mc 1,14). Dopo quaranta giorni Gesù esce dal deserto. L’attesa è finita e le promesse si realizzano. Comincia la fase finale del progetto di Dio. Il tempo presente, anche se c’è chi afferma il contrario, è pieno fino all’orlo della presenza salvifica di Dio perché Gesù riempie di senso infinito i non sensi della condizione umana. (Mc 1,12-15)
