Buongiorno amici. Oggi chiamati alla salvezza. «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». I tempi cambiano ma il dilemma resta quello di sempre: ricchezza o povertà? Esaltazione oppure umiltà? Cosa vuole il Signore da noi? Chi è lui, e chi siamo noi? Se volessimo sostituirci a lui, se cercassimo di essere noi il termine di confronto per giudicare o condannare, se volessimo essere noi il dio del cielo e della terra, sicuramente porteremmo ancora più problemi che soluzioni ai medesimi.
Scoprendo poi di voler essere un dio che aspetta di essere chiamato, cercato, invocato, vezzeggiato, temuto, altrimenti non si muove di un centimetro, e non piuttosto il Dio della speranza e dell’amore, che si china sull’affamato e sul misero come sul ricco, sul prepotente come sull’umile, non aspettando le nostre mosse, ma tracciando egli stesso un cammino per noi. Un cammino di ri-scoperta e
di conversione, un cammino di libertà da tutto ciò che ci schiaccia, da gesti e parole che ci avviliscono piuttosto che renderci felici. E’ questo il Dio che cerchiamo, è questo il Dio che vogliamo, è questo il Dio che amiamo. (Mt 19,23-30)
