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Il grembiule, il miracolo che ha cambiato la storia.

Buongiorno amici. Come ogni anno, al termine della quaresima, inoltrati nella settimana santa, viviamo  giorni solenni. Questa mattina, Papa Francesco nella Basilica Vaticana, è ogni vescovo nella propria diocesi, celebreranno con il consiglio presbiterale la Santa Messa Crismale, cioè, saranno benedetti gli olii per le attività sacramentali. Il Sacro Crisma, l’olio degli infermi e l’olio dei catecumeni. Questa sera, celebreremo l’inizio del Solenne Triduo Pasquale, con la Celebrazione Eucaristica della Coena Domini, nella quale Gesù, istitui l’Eucaristia e il Sacerdozio, ricorderemo anche l’evento dell’ultima cena e la lavanda dei piedi.                          Commento al Vangelo di questa sera.                                          Mentre Giuda sta per tradirlo, Gesù compie un gesto che riassume tutta la sua vita: laverà i piedi agli apostoli. Porsi al servizio degli altri significa metterli su un gradino più alto delle proprie priorità. Si alzò da tavola. Troppe Eucaristie nascono scialbe e spente. La Messa non prevede la sonnolenza né il torpore del cuore. Ogni violenza, ogni ingiustizia e prepotenza sono coltellate inferte a Gesù. La Messa non è “valida” se non spinge oltre se stessi. In caso contrario rimane un’incompiuta. Depose le vesti. Quelle del guadagno, dell’interesse personale, del calcolo. Tali obiettivi non con sentono di volare. Occorre spogliarsi delle vesti del potere, della superbia, della vanità. Non si può corteggiare il potere, né si possono coltivare intese che offendono la giustizia. Per prima la Chiesa è chiamata ad alleggerirsi. Si cinse l’asciugatoio. L’asciugatoio è il grembiule, quello del servo di casa. E’ un segno decisivo nella vita delle comunità cristiane. Solo dopo aver servito si è in grado di essere creduti. Le parole non sorrette da una esemplarità perdono di efficacia. In ogni tempo le povertà si presentano senza annunciarsi. Dicono in qualche modo le disattenzioni del cuore. Accogliere e servire fa entrare nella logica dell’Eucaristia che lava i piedi a chiunque essi appartengano. (Gv 13,1-15)