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Il nuovo tempio

Buongiorno amici. Oggi chiamati a far parte dell’unica Chiesa. Oggi festa per la nostra Cattedrale. Essa è ritenuta madre di tutte le chiese dell’Urbe e dell’Orbe.

“….Ma egli parlava del tempi o d el suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù….”

Nella luce della Pasqua i discepoli storici di Gesù, e noi con loro, capiranno finalmente quella parola misteriosa che Gesù pronuncia oggi: “Distruggete questo tempio e io in tre giorni lo farò risorgere”. Gesù non è venuto a distruggere o a abolire il tempio, ma a compiere il suo significato nel suo stesso corpo, cioè in tutta la sua esistenza umana; quello di Gesù è un corpo filiale, una vita da figlio. E noi come possiamo stare nel tempio da figli? Cambiando mentalità nella relazione con il Padre. A mediare l’incontro tra Dio e l’uomo non sono più i sacrifici animali, ma è l’unico e vero agnello immolato per noi, il Figlio unigenito del Padre. Nel nuovo tempio, che è l’umanità di Gesù possiamo finalmente stare come figli, non più come schiavi o mercanti. Per suo dono. (Gv 2,13-22)