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In me, tu vivi Signore.

Buongiorno amici. Oggi chiamati a dare senso alla nostra vita.

Oggi la Chiesa celebra la memoria di Santa Brigida, la madre di famiglia e religiosa patrona d’Europa, insieme a Benedetto, Cirillo e Metodio e Edith Stein. A lei affidiamo il difficile periodo che stiamo vivendo, ritornando all’essenziale che è la fede.

Ieri Maria maddalena e oggi santa Brigida: la Chiesa ha bisogno di riscoprire il carisma femminile che tanto ha caratterizzato certi momenti luminosi della sua storia. Brigida ha una storia straordinaria: sposa a 14 anni, dopo avere avuto otto figli ed essere rimasta vedova, vive un periodo di solitudine e preghiera durante il quale riceve della rivelazioni personali. Cristo le chiede di fondare un nuovo ordine monastico misto: due comunità, una maschile e una femminile, con un unico luogo di preghiera e, scandalo nello scandalo, con un unico abate. Donna. Ovviamente la regola incontrerà innumerevoli resistenze e non potrà mai essere vissuta così come Brigida l’aveva concepita. Trasferitasi a Roma, passerà diversi anni ad evangelizzare: di lei ancora hanno un ottimo ricordo a Napoli, dove convincerà la regina e la corte ad assumere atteggiamenti più consoni alla vita cristiana. Pellegrina a Gerusalemme, Brigida vivrà l’ultimo periodo di vita annunciando la riforma della Chiesa. Chiediamole, davvero, di aiutare la Chiesa contemporanea ad essere un po’ meno maschilista e a lasciare emergere lo specifico del mondo femminile nella nostra pastorale. L’odierno vangelo ci parla della vite e i tralci. Ogni discepolo di Gesù è un tralcio della sua vera vite. Se è tralcio in Lui, se da Lui viene al tralcio la linfa della vita, il cristiano mai dovrà produrre frutti cattivi, frutti di malvagità ed empietà, di crudeltà e cattiveria. Questi li produce chi appartiene all’altra vite, quella di Lucifero e di Satana. Questa è però una vite malvagia e genera malvagità sempre. Cristo Gesù è vite di amore e produce sempre un frutto di amore. Il cristiano si deve sempre verificare. Se lui produce frutti di falsità, menzogna, inganno, idolatria, iniquità, di certo lui è tralcio separato da Cristo Gesù, tralcio che il Padre ha tagliato perché d’intralcio e di peso agli altri tralci. I nostri frutti rivelano a chi apparteniamo. Gesù lo dice con divina chiarezza. È in Lui chi produce i suoi frutti di amore e di verità. Non è in Lui chi non produce questi frutti, perché i suoi sono di disonestà, falsità, odio e ogni altro vizio che si annida nel cuore dell’uomo. Nessuno inganni se stesso: chi è fuori di Cristo non potrà mai produrre frutti di vero bene. (Mt 15,1-8)