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Là, lo possiamo incontrare.

Buongiorno amici e buon martedì dell’ottava di Pasqua. Oggi chiamati ad ascoltare la voce del Risorto. “Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto”.
Maria cerca il suo Signore, piange, non si dà pace. Ma lo cerca nel posto sbagliato, nel passato, e il passato non c’è più. Anche noi oggi sconvolti dagli avvenimenti attuali, dalla perdita di un nostro caro, dall’assenza fisica di toccare parenti e amici, ma soprattutto di ricevere Gesù nelle nostre mani e cibarci del suo corpo, siamo come Maria storditi e lenti di cuore dal riconoscere la sua voce. Maria è il simbolo di ogni discepolo a cui Gesù, non riconosciuto, prima di tutto domanda: “Chi cerchi?”. Chi cerchiamo noi nelle mille situazioni quotidiane? Nell’incontro con l’altro? La sincera ricerca di Maria è ancora chiusa nella tristezza, nella morte, per questo non riconosce il suo Signore che, pure, le sta di fronte. Ma ecco Gesù pronuncia il suo nome, e tutto cambia, tutto riprende vita. Il nome, essenza della persona, e quella voce che ancora chiama. Eppure la donna in qualche modo è volta indietro, al rapporto passato, e allora “Va’ piuttosto dai miei fratelli…..” E’ nell’amore fraterno che Gesù si fa presente da ora in poi, per sempre. Là, ancora, lo possiamo incontrare. Allora coraggio carissimi, passiamo dalla tristezza alla gioia, dalle lacrime al sorriso, mettendoci nella condizione dell’ascolto così da riconoscere il Signore in tutto ciò che ci circonda e che incontreremo. (Gv 20, 11-18)