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La nostra carta d’identità.

Buongiorno amici. Oggi memoria della Beata Vergine Maria Regina, che generò il Figlio di Dio, principe della pace, il cui regno non avrà fine, ed è salutata dal popolo cristiano come Regina del cielo e Madre di misericordia. Oggi chiamati all’umiltà e al servizio. Gesù quest’oggi tratteggia il volto del cristiano, ci consegna la nostra carta d’identità. Il cristiano è colui che serve. Coloro che seguono Gesù si devono spogliare delle proprie vesti cingersi il grembiule e servire chi gli sta accanto e tutti i suoi fratelli. L’icona della lavanda dei piedi deve essere sempre davanti ai nostri occhi: Gesù inginocchiato che lava i piedi ai suoi discepoli. Gesù lava i piedi a tutti i suoi amici al di là dei loro meriti: lava i piedi di Pietro che poi lo rinnegherà e quelli di Giuda che lo tradirà. Lo specifico del cristiano, quello che lo distingue da tutti gli altri è servire e lavare i piedi di tutti, non solo di coloro che se lo meritano ma anche a quelli che apparentemente non se lo meritano. E’ quel essere chini sui piedi di tutti che distingue la comunità cristiana da tutte le altre; Gesù sembra dirci parafrasando altri passi del Vangelo: “Se lavate i piedi solo a quelli che se lo meritano cosa fate di straordinario? Anche i pagani fanno così. Il cristiano deve essere chino anche sui piedi di chi gli ha fatto del male, di chi l’ha offeso o è venuto a contesa con lui perché la misericordia e il perdono abbracciano tutti indistintamente. Noi non siamo più bravi degli altri e certamente neanche più buoni, siamo coloro che depongono la veste, si cingono del grembiule e lavano i piedi di tutti. Un grembiule, uno scroscio d’acqua e un catino: questa è la nostra carta d’identità. (Mt 23,1-12)