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La regalità di Gesù

Buongiorno amici e buona domenica delle Palme. Oggi chiamati a vivere la Passio di Gesù, per far parte del regno dei cieli. Preghiamo per la pace del mondo. «Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!». Gesù entra in Gerusalemme e la gente lo acclama come Re. I discepoli lo accompagnano in festa, quasi increduli di questo trionfo. Lui non si oppone, per una volta sembra non adottare il “basso profilo” che ha segnato la maggior parte delle pagine fino a qui narrate. Ma bisogna scendere nei dettagli per capire che tipo di Re è Gesù. Entra a cavallo di un asino, il suo esercito sono i discepoli e la sua corte sono malati e peccatori. Un’immagine molto lontana da quella degli imperatori romani. Eppure la gente che lo acclama vede in lui qualcosa di più: riconosce in Gesù il Salvatore, il figlio di David. E anche in questa occasione, come per il Natale, non sono i dotti e i sapienti a saper scrutare in profondità, ma gente semplice come i pastori di Betlemme: “Ti ringrazio, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai grandi e ai sapienti e le hai fatte conoscere ai piccoli” (Lc 10, 21-22). E ancora più sorprendente è l’atteggiamento di Gesù. Lui sa di non essere andato nella Città Santa per ricevere gli onori riservati ai re terreni, ma per andare incontro alla morte: la sua corona sarà fatta di spine, il suo trono sarà la croce e verrà schernito da tutti. Tutto ciò, la domenica delle Palme, non è chiaro a nessuno se non al Salvatore, e forse quella folla festante fuggirebbe terrorizzata se sapesse quello che deve accadere. Ma la fede è un mistero che si schiude lentamente al nostro sguardo. È proprio nell’abisso della morte che si rivela la vera regalità di Gesù, lui che avrebbe certamente potuto evitare la croce, se solo avesse ragionato come gli uomini. E invece abbraccia quel legno e ne fa il suo trono. Dall’alto della croce Gesù accoglie il nostro male, il nostro peccato, e con la forza dell’amore di Dio lo lava con il suo sangue. Questa è la regalità di Gesù. Questo è il bene che Gesù fa a tutti noi sul trono della Croce. La croce di Cristo abbracciata con amore non porta alla tristezza, ma alla gioia, alla gioia di essere salvati e di fare in minima parte quello che ha fatto Lui il giorno della sua morte. (Lc 19,28-40)