Buongiorno amici. Oggi chiamati ad accogliere la voce del Padre che parla tramite Gesù. “Io sono venuto nel nome del Padre mio”. Gesù sperimenta chiusure irrazionali e preconcetti ideologici da parte dei capi religiosi di Israele, gli stessi, del resto, che gli increduli di ogni tempo manifestano. La domanda degli avversari di Gesù suona più o meno così: “Tu fai affermazioni di grande rilevanza, ma chi è il tuo garante? Quali le tue referenze? Da chi sei introdotto?”. Sono persone dal cuore indurito, refrattarie al messaggio di Gesù perché malate di presunzione, bloccate dall’ipocrisia, avide di gloria umana. E la Parola di Dio si sente soffocata in cuori chiusi al Mistero. A propria difesa Gesù presenta quattro testimoni: il Padre, Giovanni Battista, le Scritture, le stesse opere compiute: quattro lampade che brillano nel buio dell’umanità e che consentono di seguire e abbracciare il bene. Quella del Padre, comunque, è la testimonianza più limpida. Poco oltre, sempre nel Vangelo di Giovanni, Gesù affermerà: “Anche il Padre testimonia per me” (Gv 8,16). Il Padre è il primo e vero referente di Gesù. Da lui ha preso avvio il progetto di salvezza, lui ne è il regista, a lui fa costante riferimento il Figlio. Passa notti intere in dialogo intenso con lui. Non può farne a meno. Non ci sono altre strade. Occorre passare attraverso Gesù, il mediatore traDio e l’umanità. (Gv 5,31-47)
