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Le due strade

Buongiorno amici. Oggi chiamati a vivere l’esperienza del vero amore. Un amore che libera, un amore che salva. “Qual è il primo di tutti i comandamenti?” Insomma cosa conta di più nella vita? Ad uno scriba pronto a lasciarsi raggiungere del dono della grazia, Gesù dirà: “Non sei lontano dal regno di Dio”. La domanda di quel viandante dello spirito racconta la storia di ogni pellegrino del cuore che si impegna a mettersi in moto in una società di sedentari. Gesù risponde allacciando l’amore di Dio all’amore al prossimo. l’amore a Dio non esaurisce l’amore, ma lo moltiplica. I due comandamenti dell’amore sono in realtà uno solo. I discepoli di Gesù non possono separare Dio e l’uomo, come non si possono staccare le radici dai rami dell’albero. I due amori sono vincolati: “Chi non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede” (1Gv 4,20). Non ci si può limitare ad amare Dio. Lo facevano anche i farisei. Tuttavia, non si ama l’altro se non si è imparato ad accogliere e a voler bene a se stessi. L’amore a se stessi è una sorta di terzo comandamento dimenticato. Se non si accoglie gioiosamente la propria esistenza non si è capaci di amare nessuno. Si cercherà solo di prendere e possedere, di fare violenza e fuggire, senza gioia e gratitudine. L’amore verso se stessi inaugura, così, una vera sinfonia. C’è spazio per Dio, per se stessi, e per il prossimo. Talvolta, la direzione del cammino è più importante della meta stessa. Amare Dio con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutte le forze sradica dal narcisismo, e dall’illusione di potersi accontentare. Non si finirà mai di amare Dio, e non si finirà di trovare nuove strade di amore per i fratelli. (Mt 12,28-34)