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Lo stupore e il gaudio davanti a quella grotta.

Buongiorno amici. Oggi memoria di San Ruggero. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui. Oggi chiamati a vivere lo stupore e il gaudio celebrato davanti alla grotta di Betlemme che non si ferma lì. Non è la festa di un momento, la gioia effimera di un attimo, ma la base per “un lavoro” continuo, duraturo nel tempo. L’inerme neonato che noi contempliamo perdutamente, e che ci guarda con ineffabile dolcezza, diventa per noi il punto di partenza per costruire una rinnovata comunità cristiana. Piena di vigore perché l’entusiasmo non è mai abbastanza. Piena di originalità, che hanno ricevuto da questo re bambino che regna in altro modo, con altri presupposti, con altri metodi. Dalla grotta di Betlemme si ritorna a casa propria, con la mente e il cuore riempiti di progetti, che però ci impongono amorevolmente una scelta: non più il mondo di prima, ma un mondo al futuro, dove la novità è Cristo stesso. Non più decisioni, perché abbiamo sempre fatto così, ma proponimenti cristiani, sentimenti cristiani, parole cristiane, gesti cristiani. Cristo davanti a tutto e a tutti quindi; con l’impegno per ognuno di noi, di mantenere questo stato di cose sempre, per quanto possiamo. (Lc 2, 36-40)