Buongiorno amici. Oggi chiamati a vivere l’umiltà del cuore. modo di pregare ha radici nella nostra religiosità; anche pregando diciamo con la bocca quello che sentiamo nel cuore. La parabola di oggi ci mostra due figure emblematiche: il fariseo, scrupoloso osservante della legge, e il pubblicano che prende coscienza dei propri peccati per chiederne il perdono. Il primo più che pregare è salito al tempio per farsi vanto della propria presunta giustizia, il pubblicano invece non osa avvicinarsi più di tanto al Signore, sa di dover rispettare una doverosa distanza, che solo Dio può colmare. C’è una sentenza finale: chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato. Ecco la caratteristica della vera preghiera, l’umiltà del cuore, la splendida virtù che tutto ci fa sperare dalla bontà di Dio e a lui ci fa attribuire il vero merito del bene che riusciamo a fare. (Lc 18, 9-14)
