Buongiorno amici e buona giornata nella gioia del Signore Gesù Cristo. Oggi chiamati fratelli, perché non c’è amico più grande di colui che ascolta e vive la parola del Signore. Invochiamo fiduciosi lo Spirito di Dio, che solo può allargare a tale misura il nostro cuore. Signore, insegnaci ad essere tuoi amici. Preghiamo per la pace nel mondo e per tutte le necessità dell’umanità. Non rinunciamo alla Parola di Dio. È la lettera d’amore scritta per noi da Colui che ci conosce come nessun altro: leggendola, sentiamo nuovamente la sua voce, scorgiamo il suo volto, riceviamo il suo Spirito. La Parola ci fa vicini a Dio: non teniamola lontana. Portiamola sempre con noi, in tasca, nel telefono; diamole un posto degno nelle nostre case. Mettiamo il Vangelo in un luogo dove ci ricordiamo di aprirlo quotidianamente, magari all’inizio e alla fine della giornata, così che tra tante parole che arrivano alle nostre orecchie giunga al cuore qualche versetto della Parola di Dio (Lc 8, 19-21) Contemplo:
Chi cerca il senso della vita, della morte, della sofferenza… alla luce della fede e con cuore sincero, attratto dallo splendore abbagliante del mistero, scopre che la verità è umile, non s’impone, né usa violenza. E dunque si svela solo a chi la cerca rispettandola nella sua natura: con umiltà, senza presunzione, aperto all’apporto altrui, riconoscendo un’autorità al di sopra di sé, accettando di non capire tutto e subito, e perciò anche la fatica umile e discre- ta del « pensarci su ». Cercare la verità per diffonderla vuol dire restare abbagliati da una bellezza che non può esser tenuta per sé né essere posta al proprio servizio. L’annunciatore della verità è un suo servo, non uno che la usa per la propria gloria o, peggio ancora, come clava per aggredire chi la pensa diversamente. Annunciare la verità è grande atto d’amore.