Buongiorno amici. Oggi chiamati a fidarci del Signore. Escono e meditano iniquità. Escono e tramano il male. Escono e tengono consiglio contro Gesù per farlo morire. Il mistero del male che, in tutti i tempi, ruba il cuore e la coscienza, porta fuori l’uomo da se stesso, dalla relazione con il fratello e con Dio e poi giustifica: Dio non ne tiene conto, Dio non esiste. Gesù si allontana da questo modo di fare e si rivolge ai molti che lo seguono. Lascia che il male cresca come zizzania: verrà il tempo in cui morte e vita si affronteranno in un prodigioso duello e lui, il Signore della vita, ne uscirà vittorioso. Ora è qui come il servo scelto, l’amato, attento a custodire ogni piccola vita. Tende la mano: guarisce tutti. Tende la mano: offre riconciliazione. A noi il delicato compito di accettarlo è riconoscerlo come il Signore della via, della gioia, dell’amore. Con lui, in lui e per lui tutto sarà possibile. Lasciamoci toccare, lasciamoci guarire, e le nostre ferite, le nostre sofferenze, i nostri peccati si rivertiranno di di una nuova grazia che ci permetterà di vivere felici prima in questa terra e successivamente in quella eterna. (Mt 12,14-21)
