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No siamo orfani.

Buongiorno amici. Oggi chiamati a riconoscere in Gesù le meraviglie del Padre. Lui stesso c’è le ha rivelate. Nell’acceso dibattito con Gesù, seguito alla guarigione del paralitico in giorno di sabato, Giovanni annota che i farisei accusavano Gesù non solo di violare il sabato, ma anche di chiamare Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. In realtà Gesù è stato ucciso proprio a causa di questa pretesa: di farsi uguale a Dio.
Tante persone si fermano a riconoscere unicamente l’umanità di Gesù, ne esaltano la forza interiore, ne ammirano la coerenza, la serenità, rimangono toccati dalla predicazione, ma considerano un’invenzione della Chiesa averne mitizzato la figura. Leggendo i Vangeli, invece, Gesù in più di un’occasione ha agito e parlato identificandosi con Dio.
Gesù ha fatto la rivelazione più straordinaria di tutti i tempi, dicendo che l’umanità non è orfana, ma ha un Padre misericordioso. L’amore tra il Padre e il Figlio fa si che la volontà dell’uno diventa una sola con quella dell’altro. Non è infatti nel prevalere, nell’imporsi che si manifesta la grandezza del Signore, ma nel suo entrare nel cuore di ogni creatura attraverso la persuasione di un amore profondo e concreto.
“Il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato” dice Gesù, indicando il criterio con cui giudicare, imparando da quello largo e generoso della misericordia di Dio e non da quello angusto e modesto dell’agire umano. (Gv 5,17-30)