Buongiorno amici. Oggi festa dei Santi Filippo e Giacomo, Apostoli. Oggi chianti a vivere nella verità. «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». “Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che Dio ha preparato perché in esse camminassimo.” Come cristiani siamo chiamati, sull’esempio di Gesù, a rendere visibile il volto del Padre con le opere che ogni giorno il Signore ci chiama a compiere. Ogni nostra giornata è una chiamata, ogni attività è una risposta a una chiamata, consapevoli sempre che, nella nostra incapacità, non siamo soli, ma Gesù opera con noi e in noi. Se oggi ci troviamo in difficoltà, siamo stanchi, ci sembra impossibile rispondere a una chiamata, rivolgiamoci a colui che tutto può, più di quanto noi possiamo pensare o desiderare, perché con la nostra vita possiamo glorificare il Padre e sperimentare che davvero Gesù vive in noi. (Gv 14,6-14)
Medita:
Conversione o rifiuto
Un Dio che non chiede ma dona. Un Dio che non se ne sta lassù, assiso in trono per farsi servire, ma scende al livello dell’uomo ponendosi totalmente al suo servizio. Questa essenzialmente è la novità radicale del messaggio di Cristo: una novità che costringe alla conversione o al rifiuto. Una novità assoluta questo Dio che non manovra a distanza, dall’alto delle sue sfere, ma scende sulla terra, si fa uomo, si getta nella mischia rischiando in prima persona. Non un Dio totalmente altro, come talvolta si sente dire! Al contrario, un Padre che si fa tutt’uno con suo figlio. Quale altra possibilità abbiamo di conoscere Dio-Padre, noi esseri umani, se non attraverso suo figlio? Insomma, Dio non agisce né si mostra direttamente, ma lo fa attraverso suo figlio.