Buongiorno amici e buona giornata nella gioia del Signore Gesù Cristo. Oggi chiamati – nella festa dell’ Apostoto Matteo – ad essere disponibili, perché ogni giorno può essere il momento della chiamata e della conversione, in cui cominciamo davvero a seguire il Signore. Con fede viva, quindi, preghiamo affinché ascoltiamo la tua voce, Signore. Preghiamo per la pace nel mondo e per tutte le necessità dell’umanità. Gesù chiama sempre e tutti. Chiama i pescatori, ma anche un pubblicano, Matteo, un esattore delle tasse al servizio dei romani che, agli occhi degli uomini di quel tempo, appare come uno sfruttatore e quindi non è amato dal popolo. Matteo non risponde con delle parole, ma con una decisione: «Ed egli si alzò e lo seguì». Ciò che accadde allora, può accadere nella vita di ciascuno di noi. E l’invito a seguirlo si fa forte e deciso. Davvero anche un peccatore può far parte della famiglia di Gesù? Sì! La Chiesa, qui intesa come comunità cristiana, non è fatta di “perfetti” e di “puri”, ma anche di “malati” che sempre hanno bisogno del medico che li possa risanare. C’è speranza e amore in questa affermazione di Gesù. Tutti possono essere chiamati a far parte della famiglia di Dio, senza alcuna distinzione. Questo è uno scandalo per coloro che accampano privilegi e pretendono di avere l’esclusiva di Dio. Nel brano del Vangelo, infatti, l’arroganza dimostrata dai farisei viene subito smascherata da Gesù: “Voglio la misericordia e non il sacrificio”. E la misericordia che Dio vuole è l’amore sincero, la comprensione, l’accoglienza. Ogni gesto ha senso se motivato e animato dalla misericordia. (Mt 9,9-13). Contemplo
Gesù è il vero uomo, è l’uomo che vogliamo diventare e che stiamo diventando, l’uomo pienamente realizzato, l’Uomo-Dio. Tutti noi siamo chiamati a partecipare alla sua grandezza, a sentire dentro di noi la sua regalità, e proprio come lui e con lui viverla come servizio, come donazione. Solo il sovrano infatti può servire senza farsi schiavizzare, senza perdere la propria dignità. Solo un Re serve con la grandezza d’animo di Cristo. Questo dovremmo sempre ricordarci: noi siamo Re, siamo figli di Dio, e quindi apparteniamo al mondo di Dio, al Regno, e proprio per questo impariamo a donarci senza risentimento, a porci al servizio senza sottometterci, e ad amare senza perdere la nostra libertà.