Il mese di ottobre è un mese speciale per la maggior parte del popolo italiano. È il mese missionario e il mese dedicato al Santo Rosario della Beata Vergine Maria. Papa Francesco, nel suo messaggio, dice che:
“La missione della Chiesa, destinata a tutti gli uomini di buona volontà, è fondata sul potere trasformante del Vangelo.
Il Vangelo è una Buona Notizia che porta in sé una gioia contagiosa perché contiene e offre una vita nuova: quella di Cristo risorto, il quale, comunicando il suo Spirito vivificante, diventa Via, Verità e Vita per noi (cfr. Gv 14,6).
È Via che ci invita a seguirlo con fiducia e coraggio. Nel seguire Gesù come nostra Via, ne sperimentiamo la Verità e riceviamo la sua Vita, che è piena comunione con Dio Padre nella forza dello Spirito Santo, ci rende liberi da ogni forma di egoismo ed è fonte di creatività nell’amore”.
Ottobre è poi dedicato al Santo Rosario ed è ricco di avvenimenti mariani:
- il 7 ottobre si festeggia la Madonna del Rosario,
- la 1° domenica di ottobre si recita la Supplica alla Vergine del Santo Rosario di Pompei,
- il 13 ottobre è l’anniversario dell’ultima apparizione della Madonna di Fatima in cui avvenne il Miracolo del sole.
Papa Benedetto XVI, nell’Angelus del 2 ottobre 2005, ci ricordava:
“Il mese di ottobre è dedicato al santo Rosario, singolare preghiera contemplativa con la quale, guidati dalla celeste Madre del Signore, fissiamo lo sguardo sul volto del Redentore, per essere conformati al suo mistero di gioia, di luce, di dolore e di gloria. Questa antica preghiera sta conoscendo una provvidenziale rifioritura, grazie anche all’esempio e all’insegnamento dell’amato Papa Giovanni Paolo II.”
Ed è questo che ci conviene mettere in pratica! Questa pia pratica è stata da sempre molto raccomandata dai Pontefici e dai Santi.
Sant’ Alfonso Maria de’ Liguori faceva dipendere la salvezza della sua anima da questa pratica.
San Pio da Pietrelcina recitava incessantemente il rosario. Si trattava di un rosario vivente e continuato.
Così anche Papa Giovanni Paolo II, il cui motto “Totus tuus” venne estrapolato dal Pontefice dal “Trattato della vera devozione alla Santa Vergine” di San Luigi Maria Grignion:
“Totus tuus ego sum, et omnia mea tua sunt” («Sono tutto tuo, e tutto ciò che possiedo appartiene a te»).