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Pace come ragione di esistenza

Buongiorno amici e buona giornata nella gioia del Signore Risorto. Oggi chiamati a pregare per vivere la vera pace. Una pace universale, una pace definitiva. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Il compimento delle speranze messianiche Gesù le riassume in una parola sola: pace. Non però la pace solita, la pace di tutti i giorni, la pace frutto di equilibri precari; ma “pace” intesa come la condizione di vita di chi ha messo Gesù davanti al proprio cammino, alle proprie scelte, pace come propria ragione di esistenza. Non è semplice comunque fare questa scelta, vivere in questa maniera. Il respiro si fa grosso quando dobbiamo prendere simili decisioni. Siamo turbati, affaticati, a volte infastiditi, perché tutto ciò che abbiamo intorno ci parla di una pace fasulla e inutile. Una pace che non ci costa, che non ci responsabilizza, una pace che “è sempre compito degli altri”. In altre parole una pace “non religiosa”, perché non viene da Cristo. Come fare per risolvere il problema? Compiere una piena e profonda revisione della propria esistenza, offrire a Gesù le proprie fatiche come ciò che manca ai suoi patimenti, vivere la prospettiva futura dei risorti con il Cristo stesso. (Gv 14,27- 31a)