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Parlare e agire in nome del Signore

Buongiorno amici e buona domenica nella solennità dell’Ascensione del Signore al Cielo. “Allora essi partirono e predicarono dappertutto”. Chi parla ed agisce nel nome del Signore, in ogni tempo e in ogni modo, esprime dentro di sé le parole del Vangelo: egli stesso è la conferma che Dio non delega a qualcuno i suoi impegni e i suoi compiti, bensì ognuno di noi è collaboratore di fatto alla storia della salvezza. Il credente non agisce perciò come un rappresentante, ma come un protagonista di fatto di questi meravigliosi avvenimenti, che altro non sono se non l’affermazione della potenza del Signore in mezzo al suo popolo. Ogni nostra azione, ogni nostra parola, ogni nostro gesto, fatti detti e compiuti nel nome di Dio hanno del miracoloso, proprio perché noi stiamo facendo la nostra parte: il Signore stesso ci chiede questa collaborazione. Il credente allora è lui stesso un prodigio, una novità: perché non ha vergogna di ciò in cui crede; perché è la testimonianza continua e fattiva della salvezza, che prosegue con le sue parole e con le sue azioni; perché è conscio che tutto ciò avviene insieme ad un compagno di viaggio straordinario, unico: è Dio stesso, che mai smette di abitare e operare in mezzo alla sua gente. (Mc 16,15-2)