Buongiorno amici. Oggi chiamati ad interrogarci sul nostro modo di fare. L’ipocrisia è ripetutamente condannata da Gesù. Secondo il vangelo di Matteo, ipocrita è colui che finge cose che non fa e, peggio ancora, che ostenta le cose che fa. Gesù scende al concreto e fa l’esempio delle opere buone, della preghiera e del digiuno.
Gesù certamente non le condanna ma vuole che siano compiute con retta intenzione, senza ostentazione, senza dare spettacolo e, in ogni caso, con spirito diverso da quello dei farisei. Ed è proprio questo spirito diverso che distingue il discepolo di Gesù dal fariseo. Gesù mette poi in guardia dal considerare le opere buone compiute come fonte di meriti da vantare con Dio. Ricordiamo, a questo proposito, la parabola del fariseo e del pubblicano che si conclude con la condanna del fariseo e l’esaltazione del pubblicano. Oggi a noi il compito di meditare bene questa pagina evangelica, con serietà qualche esame di coscienza ce lo provoca. (Mt 6,1-6.16-18)
