Buongiorno amici. Oggi chiamati a partecipare alla vita di Cristo, per trasformare la nostra vita. «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda : “Dove vai?” All’interno della Scrittura ci sono delle domande che, se da una parte dichiarano tutta la propria impotenza dinnanzi al Cristo che si rivela, dall’altra ci riempiono di gioia perché (finalmente!) con esse rendiamo pubblica la nostra disponibilità ad andare con il Cristo, ad essere come lui, a portare insieme a lui la croce. Che cosa devo fare? Che mi manca ancora? Sono questi i poli intorno ai quali deve ruotare tutta la nostra sete di novità, di verità, di fede schietta e pura. La nostra salvezza passa quindi indispensabilmente attraverso queste domande, che altro non sono se non l’accettazione della vita del Cristo stesso, che noi facciamo nostra. Tutte le parole e i gesti umani in questa prospettiva, assumono un significato diverso. Tutto contribuisce a farci conoscere e ri-conoscere il Cristo, perché tutto è dono suo, tutto ci parla di lui, tutto è sua testimonianza. Anche la fatica, il dolore, l’angoscia. Tutto si trasforma in stupore, meraviglia, gioia: anche la croce, anche il sepolcro vuoto. (Gv 16,5-11)
