Buongiorno amici e buona domenica della Santa Famiglia di Gesù. Oggi più che mai chiamati alla fedeltà. “Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele”.
In questa domenica l’attenzione è rivolta alla giovane famiglia di Nazareth, giunta a Gerusalemme per presentare il bambino Gesù al tempio. In questa domenica l’attenzione è rivolta a tutte le nostre famiglie, affinché possano non solo vivere lo spirito di Natareth, ma sopratutto l’opportunità dell’amore vero e dell’unità feconda. Anche Giuseppe e Maria vivono l’esperienza umana di essere genitori speciali con il supporto di Dio. Anch’essi chiamati a vivere il dono della vita nel rispetto reciproco e delle prescrizioni della legge tramandata dai padri, una procedura che effettueranno su di loro e in questa circostanza su Gesù, una formalità; eppure per i due genitori, in questo spazio ben codificato si fa strada la cifra modello stupore. Niente noia né automatismi, ma una sorpresa grande che rompe gli schemi e attraverso la quale, per bocca dell’anziano Simeone, parla lo Spirito: ha già visto tante coppie presentare il loro figlio, ma questa volta si accorge di qualcosa di speciale. L’irruzione di Dio nella nostra storia porta una frattura: il dolore che la madre si porterà dentro, quello di non poter proteggere il figlio si riproporrà sotto la croce. Eppure già viene usata la parola risurrezione…(Lc 2,22-40)
