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Saper “attraversare”.

Buongiorno amici. Oggi chiamati ad interrogarci: siamo in grado di vivere la misericordia? “Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?”.
E’ facile, alla luce della parabola, dare una risposta a questa domanda: il samaritano, colui che ha avuto compassione dell’uomo lasciato mezzo morto ai bordi della strada. Per farsi prossimo bisogna avere il coraggio di fermarsi, di non andare oltre. La prima caratteristica della carità è quella di saper “attraversare” la strada, di sapersi inginocchiare per versare olio e vino sulle altrui ferite. Potremmo dire con estrema semplicità che il mio prossimo è colui che attraversa la strada per me, per te. Siamo noi quando abbiamo il coraggio di fare il primo passo, di andare “sull’altra sponda”, di indossare i panni di tutti coloro che giacciono moribondi sulle tante strade di questo mondo. Questa capacità di attraversare e di colmare le distanze ci rende “samaritani” delle altrui miserie. Osserva J.M. Nouwen “Vi sono tante necessità di attraversare la strada. Siamo tutti molto occupati nella nostra cerchia: abbiamo la nostra gente a cui andare e i nostri affari di cui prenderci cura. Ma se possiamo attraversare la strada ogni tanto e prestare attenzione a ciò che accade sull’altro lato, possiamo davvero diventare prossimo”. E’ pura verità: diventiamo prossimo quando siamo disposti ad attraversare la strada per un altro. (Lc 10,25-37)