Anche la comunità prega ON-LINE | Prega con noi - Cammino Sinodale

Scegliere ora la vera vita.

Buongiorno amici e buona XXII domenica del T. O. Oggi chiamati ad la Croce come segno di salvezza. La pagina di oggi ci aiuta a capire che si può dare una risposta teologicamente corretta, ma che non entra nel cuore della fede Infatti la risposta di Pietro è teologicamente corretta, ma di fronte alle prospettive di vita indicate da Gesù (la sofferenza e la morte) la fede di Pietro rivela la sua fragilità, al punto da meritare uno dei più duri rimproveri di tutto il vangelo: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!». La logica di Pietro (la logica della riuscita facile e vincente) si scontra con quella di Gesù: che è quella del servizio anche a costo della sofferenza. Gesù ci dice «Chi mi vuol seguire, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua», cioè se vogliamo essere suoi discepoli, se vogliamo imparare ad amare come Lui ci ha amati, dobbiamo essere capaci a dire dei no, smettere di pensare a noi stessi, pretendere che le cose vadano secondo i nostri progetti. Gesù ci insegna ad amare e nessuno può amare davvero se non sa dire no al proprio egoismo.
Essere discepoli di Gesù, cioè andargli dietro, significa prendere la propria vita e rinnegarla, cioè non metterla al centro di tutto, ma lasciare che sia Dio a guidarci. Gesù ci dice anche di prendere la nostra croce, che non vuol dire, come spesso ci siamo sentiti dire, subire passivamente le situazioni di difficoltà, di dolore che la vita ci pone di fronte, ma è un invito a saper far nostra la sua capacità di amare fino in fondo, per essere capaci, come ci ha ricordato san Paolo, di riuscire a discernere la volontà di Dio. (Mt 16,21-27)