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Servire, un privilegio.

Buongiorno amici. Oggi chiamati a vivere l’esperienza del vero servizio. Il brano di Matteo si apre con una domanda che capovolge il rapporto uomo-Dio. Due discepoli chiedono, come tante persone “religiose”, che Dio realizzi i loro sogni. In realtà, il grande miracolo di Gesù è di convertire il desiderio, fino a trasformarlo in capacità di accoglienza della volontà di Dio “Sia fatta la tua volontà”. Contenuto della richiesta è essere i primi. Domanda fuori luogo perché Dio non risponde ad un’identità altra. “Tra voi non sia così” .
Essere al di sopra crea distanza. Il padrone mette paura, il servo no. Il Vangelo mette fine alla paura di Dio. Il padrone si serve degli altri, Dio fa sua la causa dell’uomo. Il padrone castiga, il servo soccorre. Dio, dunque, si fa vicino, anzi si china sulle persone. La ricerca del primo posto è una passione forte. Penetra e avvolge il cuore umano pericolosamente. “Non sapete quello che chiedete”, cioè, non avete capito a cosa andate incontro, che cosa scatenate con la fame dio potere.
Per il Vangelo essere alla destra e alla sinistra di Gesù vuol dire occupare due posti sul Golgota, amare in perdita senza alcun calcolo. “Sono venuto per essere servo” è la più spiazzante di tutte le descrizioni di Dio. Parole da vertigine. Dio, mio servitore! Dio non tiene il mondo ai suoi piedi, si mette in ginocchio lui stesso ai piedi delle creature. Dal basso cura le ferite. I grandi della storia esigono troni al proprio io smisurato. Dio non ha troni. Preferisce un grembiule.
Se Dio si fa servitore, “servizio” è il nome nuovo della storia, il nome segreto della civiltà. (Mt 20, 17-28)