Buongiorno amici. Oggi memoria della Beata Vergine Maria del Rosario. Oggi chiamati a riconoscere Dio come Padre e invocarlo con la preghiera che Egli stesso ci ha insegnato. Bisogna imparare a pregare da Gesù. Il rischio infatti è quello di non fare una preghiera autenticamente cristiana e di fermarsi alla presentazione di richieste e di desideri solo nostri, che poco hanno a che fare con la novità del Vangelo. Per questo solo Gesù può insegnare a pregare. Il “Padre nostro” pone innanzi tutto l’esigenza di farsi carico delle cose di Dio, di preoccuparci della sua causa, di invocare la venuta del suo regno. Più di una formula, la preghiera del Signore ci mostra l’essenza stessa di quella preghiera che sgorga dal cuore di ogni vero discepolo. Questi è colui che non vive più per se stesso, è colui che, proprio nel pregare, impara a convertirsi, a mutare le proprie prospettive, a diventare creatura nuova. Per tutto questo, come i discepoli, continuamente chiediamo: Signore, insegnaci a pregare! Solo così il cristiano potrà dire Gesù e vivo.
La forza e la gioia del cristiano è sapere che Gesù è vivo e il rapporto con lui è amore (il suo amore da raccogliere con riconoscenza), è tensione di una comunione sempre più piena, ma è anche sapere di essere nel mondo come una sentinella. Il cristiano con la sua parola e il suo modo di vivere grida la presenza di Gesù a chi non lo vede o non lo cerca nemmeno, e ridona coraggio per non rassegnarsi al male che sembra vincente. Pur nei momenti più bui e disperati, il cristiano afferma che Gesù è vivo, è presente nella storia ed è l’unico Salvatore; è lui che prende su di sé tutto il male del mondo. (Lc 11,1-4)
