Buongiorno amici e buona giornata nella festa della Presentazione di Gesù al tempio. Candelora, festa della luce. Quella di oggi una festa preziosa nella tradizione della vita consacrata: come Gesù è “presentato” al cospetto di Dio, così i religiosi vogliono consegnare la loro vita alla tenerezza di Dio e a servizio del Regno.
“…Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore…”
Fa tenerezza immaginare la coppia di Nazareth incedere timidamente negli ampi spazi del ricostruito tempio, in mezzo ad un viavai di gente indaffarata, alle preghiere pronunciate ad alta voce, all’odore acre dell’incenso mischiato alla carne bruciata… Sono lì ad assolvere un gesto di obbedienza secondo la Legge mosaica: un’offerta da compiere per riscattare il primogenito, un rito che ricorda che la vita appartiene a Dio e a lui ne va riconosciuto il dono. Gesù obbedisce alla Legge, Dio si sottomette alle tradizioni degli uomini. Nell’obbedienza vuole cambiare le regole, nel solco della tradizione vuole ridare vitalità e senso ai gesti del suo popolo. Gesù è offerto al Padre, è donato da subito e quel gesto si ripeterà infinite volte nella sua luminosa vita. Gesù è e resta dono, diventa dono al Padre che ne fa dono all’umanità. E in questa logica del dono, oggi, desideriamo fortemente fare della nostra piccola vita un’offerta a Dio. Da lui l’abbiamo ricevuta, a lui vogliamo donarla: ciò che siamo sia utile alla realizzazione del Regno, ci aiuti a fare di ogni gesto, di ogni giorno, un atto consapevole di amore verso Dio e il suo progetto di salvezza…(Lc 2,22-40) Medita. Si, sei proprio tu piccolo bambino, il Messia che tanto ho atteso! E’ lo Spirito che me lo garantisce, non tanto la mia saggezza di anziano, perché umanamente le apparenze direbbero tutt’altro: portato qui da due umili genitori, che hanno fatto al Tempio l’offerta dei poveri. Fragile creatura che percorri il cammino di tutti noi mortali, che non risparmierà né a te né a tua madre la spada del dolore. Ma è proprio così, entrando nelle tenebre della nostra esistenza, morte compresa, che tu ci riscatterai, sarai luce di vita per chi ti accoglie nella fede. Anch’io oggi ti prendo tra le braccia con questi sentimenti: in questi brevi istanti ti sostengo, fanciullino, ma sei tu, Dio glorioso che sorreggi la mia vita e mi spalanchi le porte dell’eternità. Quando risorgerai sarò là ad aspettarti.