Anche la comunità prega ON-LINE | Prega con noi - Cammino Sinodale

Un cuore sempre pronto ad accogliere.

Buongiorno amici. Oggi chiamati alla misericordia. Perfino le dimore più esclusive possono apparire gelide gabbie dorate a coloro che non hanno ancora sperimentato in profondità la tenerezza del Padre. Nessuna pagina al mondo lascia intravedere la generosità del cuore di Dio come quella del Padre misericordioso. Si è perduto un figlio, e sembra una sconfitta di Dio. E Dio che cosa fa?
Vince, perdendosi dietro a colui che si è smarrito. Il figlio sprecone e festaiolo ha tutti i nomi del mondo perché la stagione del ribelle appartiene a tutti, premessa di una dichiarazione d’amore. Arriva il giorno in cui il ragazzo ribelle si ritrova mandriano di porci. Servo e affamato potrebbe “rubare le ghiande ai porci ma non può accontentarsi di ghiande” (Don Primo Mazzolari).
L’uomo nasce con una voglia di mondi lontani. Quando però prende coscienza del pane di casa si mette in moto verso il Padre. A Dio non importa il motivo per cui si torna, se per il pane o per il padre, a lui basta che ci si decida di rientrare, a lui non interessa né giudicare né di assolvere, ma aprire un futuro altro. Vuole salvare il figlio fallito da se stesso, dal suo cuore di servo, restituendogli un cuore di figlio.
Il fratello maggiore entra in crisi. Virtuoso e infelice misura tutto sulle opere, sul dare e il ricevere; “Io ti ho sempre ubbidito e tu non mi hai dato neanche un capretto”. Sono le parole di chi ha osservato le regole, ma come un salariato. E’ la confessione di un fallito che ha fatto il bene sognando in cuor suo tutt’altra vita. Onesto ma infelice, perché il suo cuore è assente. Il Padre vuole salvare anche lui dal suo cuore di servo. (Lc 15,1-3.11-32)