Buongiorno amici. Oggi chiamati a saziarci dell’unico Pane, quello per la vita eterna. “Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini….” Gesù si ritira a celebrare il lutto per il Battista, profeta forte e coerente: è toccante questo bisogno di stare in disparte, di ritrovarsi, dopo il dramma dell’assassinio; ma ancor più toccante è il suo compatire e il nutrire in molti modi quella grande folla che lo raggiunge, quell’umanità in cerca di speranza che nessun despota potrà mai fermare. Gesù è il volto di un Dio che esce da se stesso, che vive per l’altro, proprio quando sembra imporsi definitivamente la forza brutale della morte. Gesù sazierà l’umanità intera quando, nel deserto della più desolante incredulità, consegnerà se stesso sulla croce, per attestare inequivocabilmente che il volto di Dio è quello manifestato in lui, nell’accogliere, nel curare, nel donare parole e pane di vita. Come ogni giorno, in ogni eucaristia. (Mt 14,13-21)
