Buongiorno amici. Oggi chiamati ad amare per poter vivere da figli di Dio. «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Solo l’amore ci spinge a compiere azioni umanamente impensabili. L’affetto autentico che altro non è se non pura benevolenza, è quindi un altissimo dono divino. Non è solo espressione della carne (che è pure una gran cosa, essendo anch’essa dono di Dio) ma anche (o forse soprattutto) per un cristiano il modo suo proprio di “dire Dio ad altri”. E’ il modo primogenito di predicare al mondo la buona notizia del vangelo, iniziato proprio con un atto d’amore. E’ il modo nuovo, insolito ma autentico, di testimoniare le grandi cose che il Signore ha fatto per noi. Siamo ormai diventati ricchi oltre misura, di una ricchezza diversa, però: possediamo il Cristo che ci è dato in dono dal Padre. Questo regalo non ci lascia tranquilli, non permette che noi ci adagiamo nelle nostre effimere tranquillità. Ci chiede tranquillamente conto dell’utilizzo di questo dono, ci affida grandi responsabilità perché il dono stesso non sia solo nostro, ma di più gente possibile. (Gv 21,15-19)
