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Un gusto dal sapore antico

Buongiorno amici. Oggi memoria di San Carlo Borromeo, vescovo. Oggi chiamati ad un gesto insolito. L’invito: un gesto dal sapore antico, famigliare, che riaccendere nella nostra mente il calore di un focolare, il sorriso di volti che portiamo impressi nel cuore. Esortandoci ad invitare i poveri, gli storpi, i cechi Gesù vuole darci una nuova famiglia, ci vuole rendere amabile e piacevole la compagnia di persone che noi non vogliamo accettare, che preferiremmo mantenere ai margini della nostra vita, sulla soglia della nostra casa. Io ho paura dei poveri perché rappresentano Dio e quando Dio entra nella mia casa diventa Lui il padrone, Colui che detta i tempi delle mie giornate, che invade anche gli angoli più riservati, più nascosti della mia vita. Il campanello che suona, l’ammalato da visitare, una persona da ascoltare, un forestiero che mi offre gli accendini da comperare: è sempre Lui che mi viene a trovare, che scuote il mio torpore, che diventa ospite del lento scorrere delle mie giornate. Ma una volta che la porta si apre quel campanello, quel gemito di sofferenza, il volto che viene da un paese lontano diventano il sale quotidiano della vita, il significato profondo di ogni esistenza. (Lc 14, 12-14)