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Un intervento di salvezza

Buongiorno amici e buona XXIII domenica del T. O. Oggi memoria si Santa Teresa di Calcutta. Oggi chiamati alla salvezza. “…Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!»…”
“Coraggio, ecco il vostro Dio!”.
Il profeta Isaia e il salmo annunciano e cantano un Dio che si prende cura di uomini e donne segnati dalla sofferenza: ciechi, sordi, zoppi, muti, oppressi, affamati, indifesi, prigionieri, forestieri. A questi figli viene promesso un intervento di salvezza, che si realizza nella presenza e nell’opera di Gesù. La guarigione di quest’uomo passa attraverso una relazione con Gesù. Gesù lo tocca nelle orecchie, nel suo bisogno di ascoltare la verità, lo tocca sulle labbra, dandogli la grazia di dire parole sincere. Lo tira fuori dal suo isolamento. Così è per noi: se non stiamo con Gesù, se non ascoltiamo la sua parola, rischieremo di scambiare il bene con il male, di vivere tutta la vita restando in superficie; e davanti alla sofferenza e alle cose serie della vita saremo muti, incapaci di trovare e dare senso vero e profondo al vissuto. Se sappiamo porci con umiltà e verità tra questi piccoli che invocano e attendono salvezza, possiamo riconoscere in Gesù il dono di Dio, che si fa piccolo con noi e tra noi. Nella relazione intima con lui, il limite che ci separa e si chiude, può essere restituito alla capacità di comunione e di comunicazione. (Mc 7,31-37)